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Dipendenza affettiva: quando l’amore diventa malessere.

31/5/2021

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Articolo a cura del Dott. Ilario Pisanu

Si parla di Dipendenza Affettiva quando il “rapporto d’amore” è vissuto come condizione stessa della propria esistenza. Si definisce appunto “dipendenza” affettiva, per sottolineare il fatto che, proprio come per le dipendenze da sostanze, la persona non può rinunciare (pena “la crisi d’astinenza”) all’oggetto amato: anzi, con il passare del tempo, richiede “dosi” di presenza o vicinanza sempre maggiori.

Caratteristiche del dipendente affettivo
Le persone che ne sono affette vedono nell’altra persona la fonte di ogni benessere e pur di non rischiare di perdere l’oggetto amato, sono disposte a sacrificare qualsiasi bisogno o desiderio personale fino al punto di annullare se stessi. Queste persone passano la loro vita a mendicare l’”affetto” dell’altro, lo idealizzano per sopprimere i sentimenti di inadeguatezza, vuoto, ansia, impotenza, scarsa autostima e non amabilità che si trovano a fronteggiare.

Da dove proviene la Dipendenza Affettiva?
La Dipendenza d’Amore trova le radici nell’infanzia del dipendente affettivo, i cui bisogni d’amore, affetto ed accudimento sono stati negati. In una relazione sana e funzionale con le figure significative (ad esempio mamma e papà) il bambino impara, attraverso le cure e la sensibilità dell’altro, che egli “è una persona degna d’amore”: è questo sentimento a nutrire il suo amor proprio e la sua fiducia verso se stesso e gli altri.
La persona che sviluppa la Dipendenza Affettiva non ha “fatto suo” questo sentimento. Può succedere infatti che il bambino, a cui sono stati negati i propri bisogni, sperimenti la sensazione di non essere visto e riconosciuto e che quindi si convinca (talvolta inconsapevolmente) che “i suoi bisogni non contano”, che “non è degno di essere amato” e ancora “visto che mamma e papà non soddisfano i miei bisogni, vuol dire che non mi vedono e questo vuol dire che sono niente”.

Le conseguenze
L’importanza attribuita all’oggetto d’amore spinge il dipendente affettivo a preservare il rapporto "sentimentale" ad ogni costo, fino ad assumere un atteggiamento di assoluta “dedizione”, adoperandosi affinché i bisogni e i desideri dell’altro vengano soddisfatti. Questo atteggiamento è spiegato dal fatto che nella Dipendenza Affettiva la persona vive costantemente nel terrore di poter perdere la persona amata: un evento considerato insopportabile.

Risorse per fronteggiare la Dipendenza Affettiva
Per affrontare e superare la Dipendenza Affettiva è fondamentale chiedere aiuto. A tale scopo può essere di grande aiuto intraprendere un percorso individuale di sostegno psicologico, con la possibilità di essere affiancato dalla partecipazione a gruppi di sostegno.
Il gruppo è un luogo di incontro protetto, accogliente e non giudicante in cui è possibile condividere la propria storia di Dipendenza Affettiva ed i propri vissuti emotivi. In cui è possibile gestire l’ansia, la paura dell’abbandono, della separazione e del rifiuto, individuare e gestire comportamenti disfunzionali, rafforzare l’autostima ed il senso di autoefficacia, per andare verso l’autonomia.
Partecipare a un gruppo offre la possibilità di uscire dall’isolamento, di comprendere che non si è soli nel proprio problema e di confrontarsi con le strategie messe in atto da altri che vivono una situazione simile.

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Dipendenza Affettiva

4/12/2020

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Articolo a cura della Dott.ssa Rosanna Di Falco

Nel corso dei secoli l'amore è stato reso come una passione straziante. Ovidio fu il primo a proclamare: “Non posso vivere con o senza di te” ( Amores III, xi, 39), 

E anche il linguaggio quotidiano è pieno di espressioni come "Ho bisogno di te" e "Sono dipendente da te". Queste frasi ampiamente utilizzate catturano ciò che molte persone conoscono in prima persona: che quando siamo innamorati, proviamo un'attrazione fortissima per un'altra persona, persistente, urgente e difficile da ignorare.
Quando invece l’amore si trasforma in una ossessione che domina la mente e fa soffrire, non parliamo più di amore ma di DIPENDENZA AFFETTIVA. Essa è definibile come uno stato patologico in cui la relazione  di coppia è vissuta come condizione unica, indispensabile e necessaria per la propria esistenza. Si tratta di una forma di amore ossessivo, simbiotico, fusionale e stagnante che viene vissuto alla stregua di una droga e per il quale viene sacrificata qualsiasi spinta evolutiva (di cambiamento) ed ogni altra gratificazione.
All’altro viene attribuita un’importanza tale da annullare se stessi e non ascoltare i propri bisogni. Tale meccanismo viene perpetuato per evitare di affrontare la paura più grande: la rottura della relazione. 
La Dipendenza Affettiva fa parte delle cosiddette “New Addictions”, quelle forme di dipendenza dette dipendenze comportamentali, poiché non vedono coinvolta alcuna sostanza chimica (come alcol o sostanze di abuso): l’oggetto di queste dipendenze infatti è un comportamento (o una persona nel caso della dipendenza affettiva) o un’attività lecita e socialmente accettata.
La possibilità di passare dalla relazione d’amore ad una di dipendenza affettiva è frutto di concause legate a fattori di rischio, contestuali ed individuali, che rendono questo passaggio quasi impercettibile, individuabile probabilmente solo attraverso le conseguenze a lungo termine. 
La persona dipendente proviene prevalentemente da un’esperienza familiare in cui sono venuti a mancare accudimento, validazione e risonanza emotiva da parte delle figure di riferimento e ha quindi sperimentato un profondo senso di abbandono ed inadeguatezza, al quale fanno seguito emozioni di rabbia, vergogna e sensazione di vuoto interiore; inoltre non ha imparato a riconoscere, dare valore, prendersi cura dei propri bisogni e stati emotivi e a far rispettare confini relazionali sani.

CARATTERISTICHE DELLA DIPENDENZA AFFETTIVA
Tra le caratteristiche della dipendenza affettiva troviamo:
  • il soddisfare i propri bisogni di amore e di riconoscimento solo attraverso la cura del partner; 
  • lo scegliere uomini o donne che appaiono bisognosi di aiuto e credere di aiutarli e salvarli attraverso il proprio amore;
  •  l’avere una profonda paura dell’abbandono e fare qualunque cosa per evitarlo;
  •  il farsi carico dei bisogni del proprio partner per averlo vicino, come supportarlo finanziariamente, cercargli lavoro; 
  • Il compiacimento ad oltranza del partner; 
  • l’assumersi la maggior parte della responsabilità per ogni problema o fallimento della propria unione; 
  • un basso livello di autostima; 
  • l’inclinazione a compensare il vuoto affettivo interiore attraverso un’ulteriore dipendenza da droghe, cibo e alcool. 
I dipendenti affettivi, solitamente sono donne e ci sono alcuni specifici elementi che le accomunano: 
  • si tratta di donne bisognose di conferme; 
  • con uno stile di attaccamento ansioso- insicuro;
  • con una scarsa autostima;
  • terrorizzate dal fantasma dell’abbandono ;
  • tendenti alla iper responsabilizzazione 
  • provenienti da famiglie problematiche 

COME USCIRE DAL CIRCOLO VIZIOSO DELLA DIPENDENZA AFFETTIVA
Come fare dunque per imparare ad avere relazioni più sane? 
Occorre lavorare su alcuni punti fondamentali:
  1. osservare e lavorare sui comportamenti di dipendenza all’interno della relazione: imparare a restare nella fase di “ritiro” del ciclo emotivo, senza agire i comportamenti volti a recuperare il partner. Consapevolizzare ed agire sui sentimenti dolorosi legati alle esperienze di abbandono e abuso dell’infanzia;
  2. Lavorare sui sottostanti aspetti di codipendenza (sani confini, cura e rispetto di sé, capacità di riconoscere e far valere i propri reali bisogno ecc.)
  3.  Prendersi cura di sé e provare a chiedere aiuto ad un professionista della salute come uno psicologo o uno psicoterapeuta per consapevolizzare ed elaborare i vissuti dolorosi. 
Re-impegnarsi in una relazione sentimentale solo dopo aver raggiunto un buon livello di integrazione della personalità.

Dott.ssa Rosanna Di Falco
Psicologa, Pedagogista, Mediatrice Familiare
Via Col di Lana, 11 Roma


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